Giovedì 13 giugno (ore 20:00 - ingresso libero) tra le sale e le terrazze del Castello Volante di Corigliano d'Otranto, la diciottesima edizione del SEI Festival di CoolClub, caratterizzata dal claim "Perdersi per ritrovarsi", proporrà la restituzione itinerante di "Lasciami qui".
Dal 3 giugno, infatti, il laboratorio gratuito di teatro comunitario a cura dell’attrice, autrice, educatrice e operatrice culturale Alessandra De Luca ha coinvolto un gruppo di persone di età compresa tra i 12 e i 70 anni. Il lavoro è partito dai testi dei brani dei CCCP – Fedeli alla linea (ospiti venerdì 9 agosto a Melpignano del SEI) e dei CSI che per la loro valenza e pregnanza poetica si prestano facilmente sia ad essere utilizzati teatralmente sia a stimolare un background di memorie, ricordi e identificazioni emotive in chiunque se ne avvicini, anche in chi, non conoscendoli, li ascolta/legge per la prima volta.
I partecipanti sono stati invitati, attraverso le pratiche ludiche e comunitarie dell’arte teatrale, a manipolare i testi, e ognuna di queste parole è stata come un cassetto che, aperto, ha dato vita a piccole storie personali o a grandi storie pubbliche, fino a costruire una cartografia emotiva e sensoriale, ma anche storica e culturale. Cartografia di un gruppo tanto variegato quanto vivo composto da Nicolas Amato, Lucio Ennio Caprioli, Claudio De Marco, Luigi Dell’Anna, Gionatan D’Ignazio, Maryna Kotyukha, Giada Filoni, Raffaella Fiorini, Leo Mercuri, Luciana Palermo, Luigia Palma, Stefania Pati, Simona Raciti, Chiara Ritelli, Giulio Romano, Rio Sokhna.
«Il problema principale che mi sono posta all’inizio del percorso è stato: come far dialogare generazioni così diverse? Con grande sorpresa non è stato necessario che io compissi alcuno sforzo perché il confronto è nato spontaneamente ed è accaduto naturalmente, forse proprio grazie alla capacità di giocare coi ruoli che possiede il teatro», sottolinea la curatrice. «E forse è proprio questa la cosa più interessante a cui assistere durante la restituzione finale. Andrà in scena, infatti, un dialogo tra generazioni solo apparentemente lontane, dimostrando come queste vivano e si relazionino da prospettive diverse, dettate da età diverse, a emozioni che invece sono universali e ci segnano per tutto l’arco della nostra vita: l’amore, la lotta, i ricordi, gli ideali, le passioni».
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