Gianluca De Rubertis nasce a Lecce nel 1976. Nel 2001 fonda, assieme alla sorella Matilde, a Riccardo Schirinzi e Giancarlo Belgiorno, gli Studiodavoli, che vincono l’Arezzo Wave festival 2002 e nel 2003 firmano per Recordkicks con cui pubblicano “Megalopolis” (2004) e “Decibels for dummies” (2006), imponendosi sin da subito come band unica in Italia per suono, stile e riferimenti. Nel 2006 De Rubertis si trasferisce a Milano e decide di collaborare con Alessandra Contini, con la quale fonda la band Il Genio, il cui album omonimo esce nel 2008. Il 2009 si prospetta un anno ricchissimo di appuntamenti live, durante il quale si consolida l’interesse dei media, che confermano Il Genio come uno dei gruppi rivelazione degli ultimi anni. Terminato il tour, nel febbraio 2010 viene registrato il nuovo album “Vivere negli anni ‘X”. Nel frattempo Gianluca lavora al suo progetto da solista ed è così che “Autoritratti con oggetti” esce a marzo 2012. In questo disco De Rubertis mostra al pubblico il lato più personale e cantautoriale di sé e all’album collaborano tra gli altri Dellera, Rodrigo D’Erasmo ed Enrico Gabrielli; le reazioni della critica sono eccellenti e il disco viene bene accolto. Nel 2013 ritorna a scrivere nuove tracce per il terzo album de Il Genio che esce a dicembre con il titolo “Una voce poco fa”. De Rubertis continua a lavorare su nuove canzoni e con Leo Pari, Dario Ciffo e Lino Gitto porta in giro una retrospettiva musicale su Lucio Battisti che riscuote notevole successo in molti club italiani. Nel maggio 2015 entra in contatto con l’etichetta MarteLabel, ed è con quest’ultima che si accinge a far uscire il suo secondo album da solista: “L’universo Elegante”. Nel 2020 il cantautore torna con il suo terzo lavoro solista che mostra una cifra stilistica che unisce una scrittura raffinata e profonda a una “semplicità” pop. Con “La violenza della luce” (Sony Music Italy) l’autore riflette, nel modo più autentico possibile, sul potere maieutico dell’oscurità, su come nel “buio” di una condizione esistenziale difficile si possa raggiungere una presa di coscienza insperata. Al disco hanno collaborato Lele Battista, Matilde Davoli, Leziero Rescigno, Barbara Cavaleri e altri musicisti.